IO IBRA

IO IBRA è la biografia di un calciatore considerato da molti uno dei più forti e completi attaccanti del mondo, ovvero Zlatan Ibrahimovic.

Chiunque compri un libro su un calciatore probabilmente lo fa perché è un grande appassionato di calcio che vuole scoprire alcuni retroscena che celati agli occhi delle telecamere e dei cronisti. In poche parole la biografia di un calciatore dovrebbe servire a scoprire l’ altro mondo del calcio.

L’ uscita di IO IBRA ha fatto molto discutere ancor prima della sua apparizione in libreria, anche perché già nelle prime pagine si parla di Pep Guardiola, suo allenatore al Barcellona, che Ibra descrive come un “coniglio”, un “filosofo”, un “codardo” e usando anche termini peggiori. Continuando, viene narrato di un episodio in cui Ibra, spinto dall’ira, risponde brutalmente a Guardiola prendendo a calci il borsone dei palloni davanti a tutta la squadra, e in seguito Guardiola rimane in silenzio senza avere il coraggio di rispondergli.

Zlatan ci racconta poi della sua esperienza col club catalano: un fallimento in termini di milioni (per il Barcellona) ma non di goal, infatti Ibra sopportando tutte le difficoltà arriva a segnare ben 16 goal in Liga.

Man mano che si va avanti, però, il libro aggiunge poco di nuovo rispetto a ciò che si può trovare sui giornali, e chi ha seguito il calcio negli ultimi anni, lo troverà quasi noioso.

Dal testo, scritto in prima persona, ciò che emerge di più è la forte personalità del protagonista che da bambino ha avuto una vita abbastanza strana e quasi tragica. Per il resto sono solo sfumature e ciò che si capisce è che Ibra viene da RosengÅard ed è arrivato dove è ora sudando e tenendo duro con grinta. In sintesi, si vuol mostrare l’immagine vincente di Zlatan Ibrahimovic.

Nelle pagine successive si parla delle liti in campo con Vieira e Mihajlovic (che poi sarà anche suo vice allenatore all’Inter), della rissa in allenamento con Onyeuw appena arrivato al Milan e dell’amicizia con Maxwell, suo compagno all’Ajax, all’Inter e al Barcellona. Inoltre si parla anche di Messi e di tutti i giocatori del Barcellona che lui non esita a definire “scolaretti” che ubbidiscono come cagnolini a Pep Guardiola.

La biografia continua narrando il rapporto con Robinho e Cassano al Milan, e le invidie e i litigi di Van der Vaart ai tempi dell’Ajax. Dopodiché si passa agli allenatori. Da Guardiola si passa a Capello, suo allenatore alla Juventus nel periodo di calciopoli, che ti fa rabbrividire ogni volta che ti guarda, ma che è definito un grande allenatore. Poi si arriva anche a Mourinho che per Zlatan è un amico, Mancini, un gran “fighetto”, Van Gaal, antipatico e testardo, e infine c’è anche spazio per Allegri, suo allenatore attuale al Milan, che gli sembra bravo.

Inoltre Ibra ci parla anche di calciopoli, con Moggi che con il suo sigaro sembrava un mafioso. Poi si arriva a Galliani, un asso nelle trattative, e a Raiola, suo agente, definito come un ciccione pizzaiolo eccellente nel trattare ed amico.

In sostanza Io IBRA è un gran bel testo, visto il personaggio, che consiglio a tutti gli amanti di calcio.

Buona lettura.

Giacomo Ciani, 3°C

 

 

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