Rappresentazione teatrale, 21 maggio 2013

 

Il teatro ti insegna a conoscere le cose, gli oggetti; ti insegna ad immedesimarti in qualcun altro; ma, soprattutto, ti spinge a raggiungere una meta e a realizzare un obiettivo: é come compiere un’avventura. Giacomo

Durante questi mesi di preparazione non abbiamo raccontato una storia: l’abbiamo scoperta, recitandola. Filippo

Ho capito la bellezza di fare un lavoro insieme, la bellezza di riuscire a realizzare  qualcosa di grande nella semplicità, mettendoci tutti insieme e seguendo qualcuno di più grande. Stefano

“A te scoprirlo”: è questa l’essenza del teatro. Federica

Non abbiamo solo interpretato dei cavalieri, lo siamo diventati. Cristina

Ho capito che “teatro” significa “lavoro”: mi sono scoperto desideroso di lavorare al meglio. Giacomo

Chi molto semina molto raccoglie: grazie al teatro ho capito che chi si mette poco in gioco guadagna poco; io ho dato il massimo e mi sono scoperto “germogliato”, fiero e ardito come un cavaliere. Paolo

Quando ho iniziato teatro non ero pronta, non riuscivo a tirare fuori il meglio di me e a superare i limiti, poi ho scoperto quanto il teatro sia interessante perché fa vedere agli altri quel che nel quotidiano magari non emerge. Francesca

All’inizio pensavo che sarebbe stato sufficiente far bene la parte del cavaliere Guerrehes, durante lo spettacolo sono diventato il cavaliere Federico. Federico

Il bello di questo spettacolo è che ognuno ha la sua parte, tutti sono importanti per il prosieguo della storia, nessuno escluso. Carlos

Il teatro non è finto, diventa vero se gli attori credono nel significato delle parole che dicono. Chiara

È stato come scalare una montagna: serve la fatica per salire lungo il sentiero, per poi vedere dalla cima tutto il panorama circostante, che è molto più della fatica. Sagar

Mi ha colpito molto il fattore concentrazione: cento ragazzi, abituati a ridere e a scherzare di continuo, diventavano improvvisamente seri. Forse non lo dicono, ma a loro piace, perché c’è qualcosa che a loro interessa. Tommaso

All’inizio non capivo nemmeno il senso di quello che dicevo. Poi in scena, all’improvviso, le battute sono diventate chiare, collegate tra loro e con i gesti, in un unico significato. Arianna

Una parola basta per descrivere il nostro cammino: vero. Questo è ciò a cui abbiamo rivolto lo sguardo: qualcosa di vero che rimanesse impresso in noi, qualcosa che si ripercuotesse nel tempo. Un esempio di vera vita: in tutto ciò che abbiamo fatto si è riconosciuta e si riconosce ancora la verità con cui abbiamo fatto teatro. Vere le risate, le fatiche e gli sforzi, il senso, la serietà e l’impegno. Martina

L’essenza di ogni cavaliere è simile a quella di una madre. Una madre farebbe di tutto per proteggere suo figlio, e il cavaliere fa lo stesso per la sua dama e per il suo sovrano. La vera essenza del cavaliere è l’ideale che lo muove, che gli fa scegliere una dama o un signore a cui dare tutto se stesso. Francesco

Oltre i confini del mondo, oltre il limite del nostro pensiero, oltre il tempo: i cavalieri vivono ancora. Anche se a volte non possiamo percepirlo, l’essenza dei cavalieri è custodita nei nostri cuori, ma si può manifestare solo grazie alla nostra volontà. Se riscopriamo il nostro ideale e lo perseguiamo, il seme gettato nell’alba d’inverno può germogliare, in noi e oltre di noi. Matilde

Alcune volte la gente si ferma a ciò che vede, senza andare al fondo. A teatro invece questa cosa non avviene, perché gli spettatori guardano l’attore per come è lui, senza pensare a cosa ha fatto in passato, ma guardando solo il suo presente. Credo che chi ha visto lo spettacolo mi ha capito più di chi mi vede tutti i giorni. Beatrice

 

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