“Hai un cuore che desidera qualcosa di grande o un cuore addormentato dalle cose?”

 

Questa la sfida lanciata da Papa Francesco e proposta a noi dalla preside, che il primo giorno di scuola, entrando in classe, ci ha detto: “Volete dormire tutto l’anno, non apprendere niente di nuovo, rimanere nel vostro bunker oppure lasciarvi cambiare da qualcosa di vero, di reale, che soddisfi i vostri desideri?”

Queste provocazioni mi hanno molto colpito e da allora sono riuscito a vedere le mie giornate scolastiche con un occhio diverso, cogliendo sempre qualcosa di bello e di nuovo e non passando il tempo a lamentarmi per quello che manca. Così, anche se questo è solo il secondo mese di scuola e io sono solo in seconda media, vivendo la scuola con questo meraviglioso sguardo, non ho mai vissuto giorni di scuola più belli!

Anche le cose più banali, come un bel voto in una verifica, la colazione appena svegli, una doccia prima di uscire di casa, o anche solo un sorriso di un compagno che non conosci, se vissuti con uno sguardo grato, che desidera qualcosa di vero, ti possono ravvivare la giornata, che può, cosa fantastica, diventare meravigliosa solo per un semplice evento che giorni fa avrei scambiato per qualcosa di mio, guadagnato solo grazie alla mia bravura. E vivendo con gusto queste semplici cose mi immagino quanto possano farmi felice le grandi cose che il mio cuore desidera…

Pietro Rioldi

 

Quest’anno, appena entrate in classe, abbiamo guardato la lavagna luminosa dov’era stata aperta una diapositiva con scritta questa frase di Papa Francesco: “Hai un cuore che desidera qualcosa di grande o un cuore addormentato dalle cose?

La nostra coordinatrice, la Prof Marinzi, ha iniziato a spiegarci che l’anno della seconda è quello in cui si decide che cosa faremo finite le medie. Ma subito dopo è entrata in classe la Preside per salutarci e augurarci un buon anno scolastico e ha ripreso il discorso che stavamo facendo con la Prof. L’anno della seconda, ci ha detto, è decisivo, nel senso che chiede la nostra decisione: che uomo o donna vogliamo essere? desideriamo qualcosa di importante e di grande per la nostra vita o ci lasciamo annoiare e impigrire dalle cose che possediamo già? vogliamo vivere da protagonisti o subire gli avvenimenti quotidiani?

Appena andata via la Preside, la Prof Marinzi, ha continuato la spiegazione della diapositiva; ci ha spiegato il senso dell’immagine scelta. La foto rappresenta una classe piena di bambini che sfruttano la possibilità di imparare dalla scuola, opportunità che non a tutti è data. I bimbi, esprimendo ciascuno a suo modo l’attenzione verso quanto l’insegnante spiega, ci fanno capire quanto sia importante per loro l’avventura della conoscenza. Così, come quei bambini, anche noi ci riteniamo fortunate per le possibilità che abbiamo e vogliamo vivere la scuola come un’opportunità e non come un peso.

Sofia Balestra e Giulia Ostoni

 

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