Lo Hobbit: la desolazione di Smaug

 

Lo Hobbit: la desolazione di Smaug è la seconda parte del film tratto dall’omonimo racconto di J.R.Tolkien. Esso narra la vicenda di Bilbo e della compagnia di nani da quando sono ospitati dal mutante Beorn, uomo orso, a quando il drago Smaug decide di attaccare la città degli uomini chiamata Pontelagolungo.

Le scene di questo film sono ricche di effetti speciali e rendono la vicenda più simile a un racconto d’avventura, pieno di combattimenti a volte non presenti nel testo di partenza, che a un racconto fantasy. I personaggi rispecchiano fedelmente le caratteristiche delineate da Tolkien, a parte Radagast che appare come la pecora nera nel consiglio degli stregoni, mentre nel libro è solo menzionato da Gandalf.

Non sempre dunque il regista Peter Jackson è stato fedele al libro, pur non avendone complessivamente tradito il senso. Si pensi ad esempio alla scena in cui la compagnia dei nani entra nella montagna e tenta di uccidere il drago ricoprendolo di oro fuso. Smaug si libera e scappa per andare a recare attacco alla città di Pontelagolungo, dove crede che i nani abbiano trovato aiuto. Nonostante mostri la collaborazione dei nani, questa scena non è presente nel libro. Un altro episodio che non coincide con il libro è quando Gandalf abbandona la compagnia dei nani alle porte della foresta nera e va al castello di Dol Gundur. Qui trova il negromante, Sauron, che lo imprigiona durante la fuga. Questa lunga scena, però, non contraddice il libro perché in esso non viene descritto cosa fa lo stregone durante la sua assenza. Un altro personaggio che non è presente nel libro è Legolas, che copre un importante ruolo di protettore dei nani: infatti, nel momento in cui la compagnia dei nani scappa dagli elfi, gli orchi li attaccano e lui li difende insieme a un’altra elfa, Tauriel, di cui s’innamora Kili. Questi elfi non sono nominati e non c’è nessun attacco degli orchi mentre i nani scappano.

Nonostante questi e altri episodi non citati nel libro, va detto che il regista in alcune scene riesce a rendere vive le parole di Tolkien abbellendole con una fantasia inimmaginabile. Ad esempio sono rese benissimo le spire del drago che dominano e sono dominate al contempo dal tesoro enorme sottratto ai nani.

Non ci resta che attendere il terzo ed ultimo episodio!

Francesco Findanno

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