“Occhi, cuore, testa!” Introduzione al linguaggio fotografico

 

Occhi, cuore, testa! Così i professori di Arte e Tecnologia hanno intitolato un corso di introduzione al linguaggio fotografico tenuto dalla dott.sa  Laura Davì, photoeditor, proposto ai ragazzi di terza media allo scopo di apprendere le basi della tecnica fotografica e prendere consapevolezza di questa forma espressiva. Così come le parole, anche le immagini, scelte dall’infinito campionario che la realtà offre, sono capaci, una volta che se ne padroneggi la grammatica, di trattenere un’esperienza fatta, di esprimere un emozione, di dare forma a uno sguardo poetico o a un’idea.

I lezione: il mondo intorno a noi

Il corso è iniziato con una domanda semplice, ma per nulla scontata: Cos’è la fotografia? Tante le risposte: la fotografia è fermare qualcosa di reale che sta accadendo, è ricordo o memoria. Essa in qualche modo ferma il tempo. Inoltre è espressione dei sentimenti, infatti grazie a essa è possibile creare mondi che non esistono, ma ad ogni modo con essa è possibile andare alla scoperta del mondo che ci circonda. La parola fotografia significa letteralmente scrittura con la luce, difatti la sua etimologia risale al greco photos, che significa luce, e graphia, che significa scrittura. 

Una delle particolarità, e allo stesso tempo dei punti di forza della fotografia, è il fatto che essa è molto legata al progresso tecnologico, tanto che negli ultimi anni è diventato possibile scattare fotografie di altissima qualità non solo con le apposite macchine fotografiche (digitali e non), ma anche utilizzando gli smartphone. Un chiaro esempio di questa innovazione della fotografia è il lavoro svolto dal celebre fotografo italiano Stefano De Luigi chiamato iDyssey, che si ispira al poema epico Odissea di Omero rivisitandolo in chiave moderna. Infatti tutti gli scatti di questo lavoro sono stati fatti con un iPhone con l’ausilio di una applicazione fotografica chiamata Hipstamatic, la quale permette di selezionare diversi rullini, che consentono di scattare foto con filtri, ognuno diverso dall’altro.

Questo lavoro ha evidenziato come l’aspetto più importante della fotografia sia scattare avendo prima formulato un pensiero: bisogna prima osservare e poi capire ciò che si vuole far entrare nel rettangolo della foto, e di conseguenza ciò che si vuole escludere da esso. In questa scelta esistono delle regole da rispettare: il copyright, il diritto di proprietà di una foto scattata e il diritto alla privacy che impedisce di scattare una fotografia a una persona senza il suo consenso o di farne un uso improprio. Inoltre osservando altri lavori fotografici come quelli di Alec Soth, Martin Parr e Steve Mc Curry emerge come nella fotografia siano molto importanti altri tre aspetti: lo stupore che l’immagine provoca in chi guarda, la posizione di chi scatta l’immagine rispetto al soggetto e infine la presenza nello scatto di colori complementari.

II Lezione: alla scoperta della luce

L’argomento della lezione è stato la luce: le sue proprietà fisiche, i diversi tipi, l’intensità della luce, il colore della luce. La luce cambia sempre e quindi è necessario prestare attenzione e capire che tipo di luce c’è quando si sta per fotografare. Nella fotografia è fondamentale il rapporto luce/ombra e la posizione da cui arriva la luce, infatti si possono ottenere scatti di vario genere con luce frontale, laterale e posteriore, quest’ultima per esempio usata per mettere il soggetto in ombra. Inoltre possiamo anche parlare di intensità luminosa, la quale è sempre legata alla sorgente di luce, infatti esistono la luce calda, più morbida e avvolgente e la luce fredda, più forte ed abbagliante.

III Lezione: emozione/espressione

Il punto centrale di questa lezione è stato la rappresentazione di sé stessi. C’è l’immagine ufficiale dei documenti, ma noi scegliamo come rappresentarci e lo facciamo in diversi aspetti, in svariati modi. Per esempio in fotografia è possibile esprimere le proprie emozioni attraverso un colore o un particolare soggetto. Gli studenti sono stati accompagnati in una sorta di “viaggio nel tempo”, per documentare come da sempre l’uomo ha avuto l’esigenza di rappresentarsi: dagli autoritratti di Vincent Van Gogh fino alle astrazioni di Pablo Picasso, dalle prime fotografie in autoscatto a foto odierne pubblicate su profili Facebook. La parola selfie venne dichiarata solo nel 2013, ma era un concetto già da prima esistente. 

IV Lezione: noi e la città

In quest’ultima lezione Laura Davì ha presentato un servizio fotografico in cui ogni fotografo esprimeva il modo in cui viveva e vedeva la città di Milano, evidenziando come ogni scatto sia vero perché è vero per sé, ognuno può vedere il mondo con occhi diversi, ma con uno sguardo sempre vero.

Al termine di ogni lezione ai ragazzi veniva assegnato il  compito di scattare delle fotografie, in classe, nel cortile, a casa cercando di mettere in pratica quanto appreso, alla ricerca di forme, linee, colori,  luci, ombre … Come verifica del lavoro svolto ogni studente ha realizzato un reportage fotografico  personale  in occasione della  visita a Barcellona, da cui sono state scelte le foto esposte il 6 giugno nella mostra di fine anno.

Francesco Ambrosio

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