Nuestro encuentro con Gaudí

 

Quest’anno noi studenti di terza siamo andati in visita d’istruzione a Barcellona, in Spagna, per conoscere il personaggio di Antoni Gaudí, attraverso l’osservazione e lo studio delle sue opere. Nel corso di questi giorni passati a Barcellona e poi a scuola abbiamo avuto modo di conoscere numerose idee e convinzioni dell’architetto catalano. Sono rimasto particolarmente colpito da questa frase di Gaudí: “L’ORIGINALITÀ CONSISTE NEL TENDERE, NEL TORNARE ALLE ORIGINI”. Questa frase mi ha quasi folgorato perché mi ha aperto una nuova mentalità e mi ha aiutato a guardare con una curiosità e una domanda tutte le opere di Gaudí con il desiderio di capire dove lui aveva usato concretamente questa idea che in classe abbiamo riassunto con l’ossimoro “TRADIZIONE-INNOVAZIONE”.
(…) Un esempio che ho scelto è quello delle colonne, in particolare della Sagrada Familia, poiché in questo caso è possibile osservare come Gaudí si sia ispirato oltre che alle tipiche strutture di sostegno dell’antica Grecia, anche al creato di Dio, ossia gli alberi di cui ricorda la forma soprattutto grazie alle ramificazioni che partono dai capitelli, anch’essi, totalmente rinnovati, così Gaudí in questa occasione riesce a creare qualcosa di straordinario, nel vero senso della parola, ossia diverso dall’ordinario.(…) Grazie a questa visita e a questo nuovo sguardo imparato da Gaudí penso che io possa continuare a vivere e a capire ciò che mi circonda con una nuova consapevolezza. (Francesco Ambrosio)

Gaudí ha dedicato anni e anni alla costruzione della Sagrada e una volta concluso il corso della sua vita altri architetti hanno continuato il lavoro da lui iniziato e hanno visto in quello che lui fino ad allora aveva costruito un grande amore, ed è ciò che ho visto anche io osservando la Sagrada . Non c’è stato bisogno di vederla cento volte per dedurre che l’amore è ciò che la caratterizza maggiormente, ma mi è bastato un solo sguardo per comprenderlo. (Sofia Dal Zovo)

Ho fatto fatica a conoscere Gaudí attraverso le sue opere (…) Non ho capito, e mi piacerebbe capirlo, cosa intende Gaudí quando dice che essere originali consiste nel tornare alle origini. Infatti per me essere originali vuol dire essere innovativo, ed essere innovativo vuol dire sorpassare il vecchio portando il nuovo. (Giacomo Fiore)

Questo impegno (la costruzione della Sagrada) ha richiesto sacrificio, non solo perché l’amore rende capaci di sacrifici, ma perché il sacrificio costruisce e consolida l’amore. Anche a me un po’ è successa questa esperienza nella gita scolastica. Ho imparato a conoscere “pietre” speciali, viventi: i miei compagni. Mi sono accorta che solo affezionandomi a loro, e amandoli, il mio sguardo cambia perché ora riesco a vedere di loro aspetti che prima non immaginavo e ad accettare certi modo di fare e atteggiamenti che prima mi infastidivano. (Giulia Caravelli)

Grazie alla visita a Barcellona ho visto quanto è bello che Gaudí cura ogni singolo particolare, che però sta in perfetta armonia con il resto. Ho incontrato Gaudí quando ho capito e imparato a guardare le cose con un occhio che ingrandisce e con uno che sa guardarle da lontano. (…) Quando il primo giorno siamo andati a casa Batlló abbiamo visitato l’interno. È qui che ho capito cosa volesse dire che le decorazioni non sono solo accessorie. Questo l’ho guardato, l’ho capito grazie alle maniglie che si adattano perfettamente alla forma della mano. (Giulia Bartoletti)

A Gaudí non bastava capire e applicare una formula matematica, l’amore per essa gli porta un cambiamento, per lui nulla è superficiale, ogni singolo particolare è importante per completare un’opera, in quanto il suo desiderio, il suo amore è ciò che lo guida, lui cerca nel noto la novità … ‘L’AMORE CAMBIA LO SGUARDO”. Le opere da lui costruite sono lo specchio della sua anima, uno specchio che si offusca ad occhi sfuggenti ma che si illumina ad occhi curiosi. (Eleonora Andreoli)

E soltanto amando ciò che si fa si rende vera e bella quella cosa. Non basta solo l’amore però … anzi basta. Perché è l’amore che ti porta a impegnarti, che ti porta a imparare la tecnica, amore e tecnica vanno infatti a braccetto e questo Gaudí lo aveva capito. Lo aveva capito così tanto che noi guardando le sue opere lo capiamo. (Teresa Malangone)

Gaudí sostiene che è già stato inventato tutto in natura e che quindi bisogna solo impegnarsi per scoprire aspetti diversi di ciò che già esiste e non inventare cose nuove. (…) Ciò che ho imparato maggiormente da questo artista è come lui riesce a trasformare strutture passate in strutture moderne senza però modificare il significato che esse vogliono esprimere. (Emanuele Pellegrino)

Il mio incontro con Gaudí, pur non essendo un incontro vero e proprio, un incontro fisico, è stato molto speciale. Non si tratta di una semplice conoscenza, presentazioni e scambi di parole, ma qualcosa di più. Si trattava di andare in profondità, non fermandosi alle banalità, alla superficie, cercando di arrivare dove non possono arrivare i libri, la storia, cercando di guardare dove lui stesso guardava, così da comprendere meglio i suoi sentimenti, ciò che provava che l’ha spinto verso qualcosa di nuovo nel suo cammino, qualcosa che lo attraeva e di cui non riusciva a privarsi. (Fabiana Franciosi)

stralci tratti dai temi di 3A

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