Riscoprire l’Iliade in scena

Le classi seconde hanno messo in scena Iliade in occasione della manifestazione teatrale Platform, presso il teatro Sala Fontana nel mese di maggio. Il 30 maggio, nel teatro della scuola hanno replicato la rappresentazione per le famiglie e per gli studenti delle classi prime.
I testi dei ragazzi, selezionati dai professori di lettere, aiutano a capire il significato e la laboriosità di questa esperienza.

Abbiamo scelto di rappresentare l’Iliade perché era il frutto dello studio di due anni e quindi conoscevamo il contesto e i personaggi rappresentati nelle scene. Avendo approfondito le caratteristiche personali e i comportamenti dei singoli soggetti, abbiamo potuto immedesimarci al meglio nei nostri personaggi.
Marta

Io mi sono trovato protagonista di molte scene e in particolare una, quella di Patroclo, mi ha fatto pensare al dolore che prova il personaggio e in un certo senso al dolore che a volte provo anche io.
Tommaso

Quel che più mi ha colpito dello spettacolo è a proposito del personaggio che interpretavo: Ettore, prima di morire, ricorda di tutte le volte in cui gli dei lo hanno protetto nella battaglia. Per questo li invoca e li ringrazia.
Recitare questo brano mi ha permesso di capire come Ettore sia un vero eroe e mi ha fatto nascere il desiderio di assomigliargli.
Carlo

“Se non daranla rapirolla io stesso, sia d’Aiace la schiava o d’Ulisse o ben anco la tua”.
Quando ho pronunciato queste parole mi sono sentito ampiamente immedesimato in Agamennone. Mi sembrava di essere lì, a Troia, a guerreggiare non solo con i Troiani, ma perfino con il Pelide Achille. […] Devo ringraziare Omero per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza fatta di lotte e preghiere.
Matteo

Quello che ha aggiunto valore al testo che abbiamo studiato per due anni, è stato rappresentare Andromaca nel momento dell’abbandono del suo amato Ettore. In quel momento sul palco, davanti a un pubblico pronto a giudicarmi, io ho deciso di immedesimarmi nella scena, di dire la mia parte non semplicemente a parole ma con la mia espressione e il mio animo. In quel momento la tristezza, l’insicurezza, la solitudine che incombevano sul cuore di Andromaca mi hanno riempito e mi sono sentita come lei.
Beatrice

Realizzare questo spettacolo ci ha aiutati soprattutto sotto due aspetti: innanzitutto, ad approfondire il testo dell’Iliade; e poi ad immedesimarci nei personaggi. Ad esempio, recitando io ho capito meglio il dolore che ha provato Priamo per la morte del figlio Ettore.
Carlotta

Addirittura si sono scoperti talenti nel teatro per alcune persone; altri, che già sapevano di possedere questo talento, l’hanno potuto far fruttare e, infine, anche alcuni ragazzi, che magari non erano portati per il teatro, si sono impegnati al massimo comunque.
Omar

Il professore ci ha aiutati ad immedesimarci nei personaggi che dovevamo interpretare, per quanto mi riguarda Andromaca. In particolare, ho potuto comprendere meglio il dolore provato da Andromaca. Ci sono stati momenti di questo percorso che mi hanno fatto riflettere sul fatto che ci si può immedesimare nella vita di un altro, anche di un personaggio letterario, fino ad appassionarsi e a scoprire qualcosa di sé o capire meglio qualcosa della propria vita.
Caterina

All’inizio non pensavo che questo lavoro potesse portare dei frutti, ma col passare del tempo, vedendo alcuni dei miei compagni buttarsi per entrare nelle loro parti, ci ho provato anch’io e ho scoperto che ci si poteva anche divertire.
Maria

Questa esperienza ha messo in mostra le abilità di ognuno e ho scoperto che avevo meno paura sul palco poiché avevo vicino i miei compagni.
Letizia

All’inizio a me non piaceva l’idea di fare teatro ma pian piano, continuando il percorso, ho capito che è davvero interessante perché tramite la recitazione ci si può esprimere e gli sguardi e i movimenti del corpo danno senso alle parole che si dicono. Anzi, a volte, uno sguardo può raccontare un sentimento, una paura, una gioia, molto più che una parola.
Alessandro

Grazie a questa esperienza ho scoperto molto sia di me stessa che degli altri, infatti grazie agli insegnanti e ai miei compagni sono cresciuta e adesso so recitare.
Sofia

All’inizio pensavo che tutto sarebbe andato male, siccome molti miei compagni erano insicuri e timidi. Ma grazie al tempo e al lavoro fatto insieme abbiamo scoperto un nostro lato forte e coraggioso e siamo riusciti a mettere in scena lo spettacolo.
Giacomo

Il teatro è stato un momento di collaborazione tra tutti i compagni e aiutandoci l’un l’altro abbiamo ottenuto un ottimo risultato.
Sara

La mattina dello spettacolo sono arrivato al ritrovo in anticipo di addirittura mezz’ora perché ci tenevo ad arrivare in orario allo spettacolo. Ho trovato lì alcuni miei compagni e ho capito che come me anche loro non vedevano l’ora che arrivasse il momento dello spettacolo.
Valerio

Credevo di sapere cosa significhi amare, avere paura, dubitare, ma con questo spettacolo ho conosciuto nuove sfumature di queste esperienze. Ero convinta di avere già compreso che cosa provasse Andromaca al momento dell’addio ad Ettore, ma viverlo fisicamente sul palco mi ha permesso di riflettere sulla grandezza umana di questa donna, che ha voluto così bene a suo marito da dire di sì a qualcosa di spaventoso come questo addio. […] In questa esperienza mi sono sentita una donna, non una bambina o una ragazza, una donna umile ma timorosa, una donna che amava e ancora ama, e che con questo amore affronta ogni momento.
Maria

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