Visita alla centrale idroelettrica

Le classi terze, in occasione della convivenza d’inizio anno, sono andate a visitare la centrale idroelettrica e la diga di San Colombano di Rovereto, di fronte al monte Pasubio.

Uno dei motivi per il quale siamo andati a visitare la centrale è stato quello di provare a capire e ad approfondire come avviene la trasformazione dell’energia a partire da una fonte rinnovabile, l’acqua. Come degli scienziati ci siamo mossi e posti una domanda: come è possibile che dalla potenza del flusso dell’acqua (energia potenziale gravitazionale) si è in grado di arrivare all’elettricità (energia elettrica)?

Siamo stati molto fortunati perché abbiamo avuto la possibilità di visitare la centrale e la sua diga, guidati dagli ingegneri che lavorano in questo impianto; essi si sono adoperati per trasmetterci e farci scoprire nuove informazioni sull’energia. Le centrali idroelettriche producono un’energia rinnovabile che sfrutta la forza dell’acqua in movimento e permette di creare fonti energetiche senza l’utilizzo di materiali tossici per la comunità e difficili da smaltire.

Per prima cosa gli ingegneri ci hanno spiegato dell’esistenza di tre tipologie di turbine e il loro utilizzo a seconda della portata e del dislivello della caduta dell’acqua: la turbina Pelton viene utilizzata per grandi dislivelli e piccole portate, la Francis in caso di dislivelli medi e la Kaplan per bassi dislivelli con grandi portate.

Il processo di creazione dell’energia inizia con la raccolta dell’acqua nella diga di sbarramento quindi, attraverso le condotte forzate, l’acqua raggiunge con grande impeto le pale delle turbine mettendole in azione, creando così energia meccanica. Quest’ultima, grazie all’alternatore, un macchinario elettrico direttamente collegato alle turbine tramite l’albero, viene trasformata in energia elettrica. Per poter essere trasportata a grande distanza, attraverso i cavi dell’alta tensione, l’energia elettrica deve passare attraverso il trasformatore che ne diminuisce l’intensità aumentandone la tensione.

Ciò che mi ha colpito e affascinato maggiormente è stato il modo in cui gli studiosi, attraverso l’utilizzo del trasformatore, sono riusciti a utilizzare cavi di piccole dimensioni per il trasferimento dell’energia elettrica ai consumatori finali. Per il loro utilizzo infatti è necessario che l’energia abbia un’alta tensione e una bassa intensità perché, con una bassa tensione parte dell’energia si disperde in calore e quindi sono necessari cavi con un diametro maggiore.

Ho apprezzato e voglio consigliare questa uscita didattica alle future classi terze, non solo perché mi ha permesso di conoscere il funzionamento di una centrale idroelettrica, ma anche perché mi ha dato la possibilità di pormi delle domande, mettendomi in gioco come un vero e proprio scienziato.

Pietro Bernocchi

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