Un modulo di Scienze

 

In prima e in seconda media, al Sacro Cuore, il lavoro di scienze è proposto come attività modulare, in cui ogni serie è composta da una sequenza di tre lezioni: nella prima l’argomento è introdotto, nella seconda, dopo un’indispensabile spiegazione, ci cimentiamo in un esperimento per approfondire e per favorire l’apprendimento attraverso la pratica; nella terza una prova scritta o orale ci permette di verificare il lavoro svolto.

Personalmente penso che lo studio sia molto più scorrevole e leggero, se non è solo la memoria analitica ad agire, ma ci si può aiutare con un’immagine che permane nella testa, il ricordo nitido dell’esperimento, una memoria schematica da cui recuperare il concetto studiato.

Quest’anno nel secondo modulo abbiamo introdotto la chimica. Cominciando con una spiegazione generale del concetto di atomo, la prof. Pezzati ha poi descritto i due tipi di legami atomici (ionico e covalente) e in seguito abbiamo realizzato alcuni esperimenti atti a esemplificare la rottura e la riformazione di tali legami, dette reazioni chimiche.

In questo caso gli esperimenti si sono rivelati particolarmente utili: difficilmente si sarebbe potuto memorizzare, per esempio, come reagiscono il rame e il nitrato d’argento, senza averne mai vista la reazione. Invece, se nella testa vi è la chiara immagine di un bicchiere di acqua con una lieve sfumatura azzurra e con cristallini argentati su un filo di rame, è meno difficile descrivere il processo che porta a tale risultato.

Jacopo Panicucci

 

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