Omero tra i banchi
Nella nostra scuola, due ore di lettere in prima e seconda media sono dedicate alla lettura dell’”Iliade”, celeberrima opera di Omero, genio epico dell’antica Grecia. Questo capolavoro è suddiviso in ventiquattro capitoli, detti “libri”. Le vicende narrate sono quelle della guerra di Troia, durante la quale emergono le eroiche gesta dei vari eroi, Greci e Troiani, e il favore degli dei dato agli uni ora agli altri. Qui di seguito sono raccolte le impressioni di due nostri compagni riguardo a due personaggi.
ACHILLE
Tra tutti i personaggi di Omero il più incostante è sicuramente Achille. Egli alterca con Agamennone, duce Acheo, per la bella Briseide, sua serva. Allora egli si rifiuta di continuare a combattere Troia e si ritira fra le sue navi. Prega allora l’onnipotente Giove di favorire i Troiani, facendo così comprendere ai Greci come questi non avrebbero potuto proseguire senza di lui. Giove ascolta la preghiera e inizia a favorire i Teucri. Quando però una delegazione Greca giunge fino ad Achille implorandolo di tornare a guerreggiare, lui rifiuta doni e onore, cose che invece desiderava ardentemente nel momento del prego al dio. Ci vuole Patroclo piangente per convincerlo anche solo a prestare le sue terribili armi a qualcuno. I Greci devono aspettare la morte dell’amico di Achille perché questi torni finalmente in battaglia.
Drufuca Marco
PATROCLO
Tra i personaggi dell’Iliade, uno dei più importanti è Patroclo. Egli è un amico carissimo di Achille, infatti, quando costui viene a scoprire della morte di Patroclo decide di rientrare in guerra. Patroclo, vedendo che i Troiani stanno per vincere, chiede ad Achille di prestargli le sue armi e di guidare i Mirmidoni in guerra. Achille accetta, ma gli dice di tornare una volta battuti i Troiani. Purtroppo Patroclo si dimentica di questo e dopo aver messo in fuga i Troiani, si dirige sotto le mura di Troia per espugnarla. Lì incontra Apollo che lo allontana. Patroclo allora si allontana dalle mura, ma rimane in campo a combattere. Purtroppo non si accorge che Apollo gli sta venendo dietro e lo colpisce con il palmo della mano tra le spalle, stordendolo e togliendoli l’armatura. Poi, Euforbo, un eroe troiano, lo colpisce per primo e impaurito si nasconde nella mischia. Infine arriva Ettore il quale, prima di uccidere Patroclo, gli ricorda che alla difesa di Troia non c’erano solo dei soldati comuni ma c’era anche lui stesso, un guerriero temuto da tutti. Infine lo trapassa con la sua lancia, ponendo fine alla sua vita.
Filipponi Federico