Il bambino con il pigiama a righe in prima persona

 

Ciao, mi chiamo Bruno e mi sono appena trasferito perché mio padre è salito di livello e adesso è un ufficiale dell’esercito tedesco. È brutto qui perché non ci sono bambini, no, ho sbagliato, ci sono dei bambini in una fattoria che si vede dalla mia finestra. È strano perché sono tutti in pigiama e poi Pawl zoppica anche.

Oggi sono andato a esplorare la fattoria e ho incontrato un bambino anche lui in pigiama e pelato. Si chiama Shmuel e mi sembra simpatico, almeno avrò qualcuno con cui giocare. Vado tutti i giorni da Shmuel e parliamo tanto, lui però ha molta fame e ogni volta che porto qualcosa da mangiare lui si riempie la bocca. Ho scoperto che lui è ebreo.

Visto che noi non possiamo andare a scuola, papà ha fatto venire la scuola da noi. È un insegnante brutto e antipatico; dice che gli ebrei sono il nemico e dei parassiti. Io gli ho chiesto se esistevano degli ebrei buoni e lui mi ha risposto che se mai riuscirò a trovarne uno sarò il più grande esploratore della storia. Allora, da questo momento ho capito che in realtà io e Shmuel non dovremmo essere amici ma, anzi, dovremmo essere nemici. Però non voglio dire niente a nessuno del mio nuovo amico, è un nostro segreto.

L’altro giorno ho visto di nascosto un filmato che ha fatto vedere papà a dei suoi amici: faceva vedere dei bambini che giocavano e delle persone che prendevano il caffè, e poi ho scoperto che quel luogo è dove abita Shmuel. Inoltre, uno di questi giorni, il mio nuovo amico mi ha detto che non trova più suo padre e così oggi andrò ad aiutarlo scavalcando il filo spinato che ci separa.

Invito alla lettura di John Boyne, Il bambino con il pigiama a righe, BUR 2008

Eliana Beatrice Rantas

 

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