Milano rinascimentale

 

Per approfondire la conoscenza di Milano i ragazzi di seconda media hanno visitato il Santuario di Santa Maria delle Grazie, l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e il Castello Sforzesco. Le seconde si sono preparate a questa uscita durante le lezioni di tecnica e storia osservando e studiando lo sviluppo della città di Milano.

 

Nel Santuario di Santa Maria delle Grazie è visibile il passaggio dall’architettura medioevale a quella rinascimentale. Infatti, la chiesa ha avuto due fasi di costruzione: la prima parte in stile tardo-gotico fu realizzata da Guinforte Solari nel 1482, la seconda parte in stile rinascimentale fu costruita da Bramante su ordine di Ludovico il Moro nel 1492.

Esternamente la prima parte si presenta con un corpo basso e una semplice facciata a capanna, con pareti in cotto e con le cornici in intonaco chiaro. La seconda parte comprende la tribuna del Bramante e colpisce per l’imponenza dei volumi e delle forme; ha le superfici intonacate in chiaro e le cornici in cotto con decorazioni raffigurati stemmi nobiliari e volti di santi.

L’interno è suddiviso in tre navate con archi a sesto acuto, con volte a crociera tutte affrescate con colori accesi e ben conservati. La parte rinascimentale comprende il presbiterio con la grande cupola e l’abside. Le forme usate sia nella struttura sia nelle decorazioni sono il quadrato e cerchio perché ritenute forme geometriche perfette. Nel Rinascimento un’opera architettonica era considerata bella e armoniosa se rispettava precisi rapporti geometrici e matematici. Questo Santuario è molto caro ai milanesi per via di un dipinto in cui è raffigurata una Madonna miracolosa.

Francesco Bugo

 

Per introdursi alla conoscenza del periodo Rinascimentale le classi seconde medie sono andate a visitare il Cenacolo di Leonardo, sicuramente l’opera pittorica più famosa e importante conservata a Milano. Questa magnifica opera d’arte è stata dipinta nel refettorio del convento dei frati domenicani, adiacente a Santa Maria delle Grazie.

Leonardo a differenza degli altri artisti che dipinsero la scena dell’ultima cena, scelse di rappresentare il momento in cui Gesù rivelò che uno degli apostoli lo avrebbe tradito, creando lo scompiglio e la reazione di sorpresa e incredulità degli apostoli.

Il dipinto si distingue dagli altri per molti altri motivi: la posizione di Giuda, dietro la tavola con gli altri apostoli anziché segregato dall’altro lato per il suo tradimento; la grande quantità di particolari sottili ma notevolmente rilevanti, che accennano eventi che devono ancora succedere. Uno di questi è un contenitore di sale rovesciato, segno portatore di sfortuna, che presagisce in questo caso la sorte di Gesù.

Dopo aver collocato nella storia Leonardo da Vinci e la sua opera, la guida ci ha portati a vederla. Le mille porte e vetrate che portavano all’opera, prova della cura minuziosa per proteggerla, l’appassionante descrizione della guida Silvia Valé … tutto ha contribuito a destare interesse in noi, e prima ancora di vedere il Cenacolo eravamo tutti nel silenzio più completo.

Jacopo Panicucci

 

Il Castello Sforzesco è una testimonianza evidente del cambiamento culturale avvenuto tra il Medioevo e il Rinascimento, poiché una parte fu costruita in epoca medioevale e una parte nel periodo rinascimentale della Signoria. Il Castello Sforzesco è appartenuto a due signorie quella dei Visconti e quella degli Sforza. Il primo nucleo, intorno a porta Giovia fu costruito da quella viscontea, tra il 1360 e il 1370 a ridosso delle mura medievali. Gian Galeazzo Visconti (a cui si deve la fondazione del Duomo di Milano) lo fece ampliare all’esterno delle mura e nel 1392 fece costruire la Piazza d’Armi. Dopo la signoria dei Visconti i milanesi demolirono alcune parti del castello, che poi fu ricostruito da Francesco Sforza, sposo di Bianca Maria ultima erede dei Visconti, quando divenne signore di Milano dopo il 1450.

Il Castello Sforzesco è un quadrilatero con quattro torri ai vertici esterni: torre Falconiera e torre Castellana verso il Parco Sempione e i torrioni rotondi del Carmine e di Santo Spirito verso il centro città. Questi ultimi sono collegati da una cortina muraria al cui centro è posta la torre del Filarete, ricostruita agli inizi del 1900 secondo il disegno dell’architetto rinascimentale.

La Rocchetta si presenta come una struttura difensiva, infatti le mura sono molto alte e prive di finestre ed è sovrastata dalla torre Bona di Savoia costruita tra il 1476 e il 1480. A differenza della Rocchetta, la Corte ducale si presenta come una raffinata corte con un giardino con vasca d’acqua, un portico con archi e colonne e mura con grandi finestroni decorate con preziose cornici in cotto secondo il gusto rinascimentale.

Un intelligente visitatore non può non tener conto che quanto vede oggi è il frutto di un faticoso e lungo lavoro di progettazione, costruzione e restauro.

Riccardo Zagra

 

 

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