EXPO 2015: il nostro progetto
I ragazzi di seconda e terza media del Sacro Cuore partecipano a un concorso indetto in occasione dell’Expo, sostenuti dalle professoresse di scienze Pedacchiola, Croci e Gallucci.
L’Expo è un evento mondiale che si svolge ogni cinque anni e che tra qualche mese sarà presente proprio qui a Milano. Il tema è: “Nutrire il pianeta, Energia per la Vita”, riguarda quindi il cibo e la sostenibilità, cioè, la possibilità di assicurare cibo a tutti mantenendo, però, l’equilibrio dell’ecosistema mondiale. Questo EXPO a Milano è, inoltre, una piattaforma in cui tutti i Paesi del mondo mostreranno le loro risorse nel campo dell’alimentazione. Tutto ciò stimolerà la loro creatività. Verranno, inoltre, premiate le innovazioni migliori per un futuro più sostenibile.
Per questo evento i ragazzi hanno realizzato un video dal titolo: “Che cosa bolle in pentola?”, mettendo a tema l’utilizzo dell’acqua, innanzitutto per il nutrimento, ma anche per l’igiene, l’irrigazione, l’energia… Il filmato mette in primo piano il lavoro degli alunni per comprendere la provenienza dell’acqua che utilizzano normalmente, gli esperimenti in laboratorio per scoprire le sue caratteristiche e la sua composizione chimica. Per approfondire questi concetti gli studenti hanno effettuato delle uscite, tra le quali un’uscita all’Acquedotto di viale Padova e al depuratore di Milano per capire come funzionano.
L’elaborato che vincerà il concorso sarà esposto e visibile a tutti i partecipanti dell’Expo. Speriamo tocchi a noi! Per ora, il nostro è pubblicato e visibile al seguente link https://www.youtube.com/watch?v=VrWhacnTzLk su YouTube.
Ecco qualche commento di chi ha partecipato al progetto:
Questo lavoro è stato di aiuto per il percorso dello studio scolastico, ma non solo. Infatti mi ha aiutato a cancellare ogni timidezza e mettermi in gioco, impegnandomi al massimo in quello che stavo facendo. Mi è piaciuto anche fare le foto del backstage durante le prove e le uscite didattiche che ci hanno aiutato ad approfondire lo studio. (Matilde Fiorin)
Appena mi hanno proposto di partecipare al progetto io ho subito accettato, perché ero sicura che sarebbe stata sicuramente una bellissima esperienza. Abbiamo fatto molte riprese divertenti, ma nello stesso tempo molto significative. Certo, ha richiesto molto impegno, ma alla fine ne è valsa la pena. Mi ha aiutato a crescere e a imparare cose nuove: per esempio, ogni volta che aprivo il rubinetto non mi chiedevo da dove arrivasse quell’acqua, ma saperlo mi è servito poiché ci sono molte persone che purtroppo non sono fortunate come noi, quindi l’acqua non bisogna sprecarla. (Angela Berrettino)
Questo lavoro mi ha aiutato, insieme ai miei compagni, a capire da dove arriva l’acqua e attraverso che luoghi deve trascorrere prima di arrivare al rubinetto delle case di tutti. Fino adesso mi sembrava ovvio, ma dietro all’acqua ci sta un lavoro grandissimo che scoprirete guardando il nostro video. (Armand Burguet)
Il lavoro per l’EXPO è stato incredibile: un video in cui ognuno doveva impegnarsi al massimo con le proprie capacità e nel quale era espresso il lavoro in classe quotidiano, ma portava anche qualcosa di nuovo. Per esempio c’è stato un lavoro di intervista, il contenuto del quale non vi svelerò prima della visione, ma vi posso premettere che ognuno di noi chiedeva a delle persone, parenti o no, alcune curiosità riguardo all’acqua che queste bevevano. C’è stato poi un enorme lavoro su acquedotti e depuratori, molto approfondito e molto interessante. A concludere tutto, un lavoro in classe di brain-storming sul lavoro svolto. (Marco Drufuca)
Io penso che sia stato molto utile questo lavoro sul progetto EXPO. Mi è servito a capire meglio e approfondire lo studio dell’acqua. In più è stato divertente e allo stesso tempo mi ha introdotto al vero significato di questo evento. Ovviamente abbiamo anche prodotto dei risultati e vedendoli mi posso ritenere soddisfatto. Speriamo di vincere !!! (Federico Filipponi)
Il lavoro per Expo è stato molto interessante e appassionante: un modo diverso di affrontare i soliti argomenti che si svolgono a scuola, la conoscenza dell’acqua in questo caso. Abbiamo cambiato il metodo di apprendimento e utilizzato delle modalità un po’ innovative: fare i video, registrare, intervistare, creare nuovi testi, collegare le immagini fotografiche con i testi. Venire a scuola anche di sabato per fare le riprese ha incentivato quelli che hanno scelto di partecipare, i quali hanno potuto conoscere meglio quello che si studia a scuola. (prof. Pedacchiola)
Mi ha colpito l’entusiasmo e l’impegno di tanti studenti che hanno lavorato e che sono venuti a scuola oltre l’orario obbligatorio, la serietà con cui hanno aderito alle iniziative che erano proposte. Personalmente del lavoro mi è piaciuto in particolare conoscere il depuratore di Milano, approfondire la conoscenza dell’acqua nel territorio di Milano o degli acquedotti in Puglia. Il lavoro è stato un’occasione anche per me di approfondire questi argomenti, perché anche noi insegnanti siamo continuamente in ricerca. (prof. Gallucci)
Ho guardato con attenzione il video “Cosa bolle in pentola?” e sono rimasta stupita dalla qualità del prodotto: appassionante, vivace, ricco di contenuti. Non ha nulla da invidiare a un documentario di quelli che si vedono in TV! Credo che questa sia una modalità vincente per conoscere e per attestare le proprie scoperte, perché valorizza il meglio dei vari metodi che utilizziamo a scuola: il dialogo e la condivisione della ricerca tra docenti e studenti, lo studio personale sui testi, gli esperimenti in laboratorio, i linguaggi multimediali, le uscite didattiche. Un’esperienza da continuare… (La preside, prof. Paggi)
In sintesi: è stato un lavoro straordinariamente interessante, dove ognuno doveva dare il proprio per avere un risultato comune.
a cura di Armand Burguet e Federico Filipponi