Workshop a Firenze
Quest’anno agli studenti di terza media è stata offerta un’occasione eccezionale: una convivenza a Firenze in cui, diversamente dalle uscite didattiche ordinarie, ogni alunno ha lavorato in uno dei cinque gruppi proposti (storico-sportivo, architettonico, scultoreo, artistico, scientifico-tecnologico), ciascuno dei quali ha partecipato ad attività particolari, conoscendo in modo più specifico la diciplina scelta. In questo modo il workshop è potuto essere qualcosa di più di una semplice gita scolastica: è stata un’occasione di intraprendere la scoperta e l’approfondimento di una materia in un’atmosfera di grande impegno e partecipazione collettiva.
Mentre in un’ora di lezione è inevitabile che ci siano alunni distratti o dotati di scarse capacità in quell’ambito, dunque la spiegazione, come gli esercizi dati da svolgere, deve essere regolata in modo che tutti possano comprendere, a Firenze ogni gruppo costituiva un’élite di sportivi, di architetti, di artisti o di scienziati, e le possibilità del gruppo stesso erano molto maggiori. Questo perché è logico che gli studenti scelgano una disciplina in cui sono appassionati e abili.
Inoltre, e questo è ben più importante di ogni talento, tutti hanno scelto un gruppo che proponesse lo studio di qualcosa che li interessava, che desideravano conoscere. Dunque, ogni gruppo si è messo al lavoro con fervore, alla ricerca continua e instancabile della conoscenza, in campi diversi, ma sempre con lo stesso impegno.
Questo particolare approccio con lo studio è fondamentale per l’apprendimento durante il percorso educativo dello studente, in particolare nei tre anni di scuola media, che devono aprire ai ragazzi le porte che conducono allo studio nelle scuole superiori: una buona scuola è una scuola che insegna l’amore per la conoscenza. Il Sacro Cuore ha saputo organizzare una gita in cui gli alunni hanno dovuto mettere in luce i propri interessi, scoprendo un approccio nuovo e più bello con lo studio.
Jacopo Panicucci