OPEN DAY 2016: superare la soglia dello specchio
Il 5 novembre si è tenuto l’open day della scuola secondaria di primo grado, per mostrare ai genitori e ai ragazzi in visita alla scuola gli argomenti e le attività affrontati nei primi mesi di scuola. Tutta la giornata ha voluto seguire il motto dell’ Open Day: “Superare le soglie dello specchio”, una frase detta dal sociologo Zygmunt Bauman per spiegare ciò che intende come “dialogo” . Lo studioso crede che dialogare sia insegnare ad imparare da tutti e da tutto e la scuola ha voluto scegliere questo motto perchè si rispecchia in questo compito.
L’open day si è aperto alle 9,15 con l’Overture di brani musicali e canori eseguiti dal coro della scuola, come sempre diretto dal prof Ardigò e appluditissimo dal pubblico di visitatori.
Tra le 9:30 alle 12:30 gli alunni delle varie classi si sono alternati tra spiegazioni dei testi letterari, esposizioni artistiche, installazioni grafiche, esperimenti scientifici, giochi matematici, english conversation, presentazione delle uscite didattiche …
Nell’aula dedicata al lavoro di Italiano Il mestiere di scrivere, i visitatori potevano conoscere il modo in cui i ragazzi parafrasano le frasi in epica, il metodo di analisi delle frasi in grammatica e infine come scrivono i testi di narrativa. Nello specifico della grammatica i ragazzi hanno spiegato in che modo analizzano le frasi e come svolgono l’analisi delle reggenze. In successione, nella medesima aula, si sono svolte presentazioni di epica, di narrativa e di poesia.
Il tutto si è concluso alle 13,00 nel teatro della scuola con la rappresentazione del Proemio dell’Iliade delle classi prime e lo spettacolo teatrale “Superare le soglie dello specchio” delle classi terze.
Alessandro Pezzulla & Lorenzo Cristofori
Mare nostro
Atto finale dell’open day: i ragazzi di terza hanno messo in scena uno spettacolo con a tema la questione degli immigrati, affrontando con il linguaggio teatrale una situazione che ormai coinvolge tutta l’Europa con i drammi e le sofferenze di chi, fuggendo da guerre e disperazione, varca i suoi confini.
I ragazzi nello spettacolo hanno raccontato del viaggio che i migranti percorrono, attraverso il mare Mediterraneo, su un barcone a volte inaffidabile per giungere in Italia o in Grecia, dove non sempre le storie terminano con un esito positivo. Sono stati messi in scena i racconti di alcuni immigrati che hanno dovuto abbandonare le proprie famiglie, i propri amici e a volte le loro speranze, alla ricerca di una nuova vita, rischiando di perderla proprio nel tentativo di salvarsi.
Nel complesso lo spettacolo è venuto molto bene, alternando diverse scene: la tempesta, le storie personali e il momento del salvataggio. La tempesta è stata la parte più caotica ma anche quella che ha coinvolto e immedesimato maggiormente i giovani attori in ciò che gli immigrati passano durante il viaggio. I ragazzi recitavano stretti tra loro, ammassati come gli immigrati che compiono il loro viaggio sul fondo di un barcone, per cercare la salvezza dalla guerra. Invece il momento del salvataggio ha mostrato la gioia profonda che queste persone provano quando, dopo tanto tempo in mare e nel deserto, sono finalmente salvi dalle intemperie e dalle persecuzioni.
Per quanto l’argomento possa essere crudo e difficile da comprendere, è stata un’occasione per far riflettere profondamente buona parte del pubblico, anche i più piccoli tra i visitatori.
Filippo Cima