Sant’Ambrogio: la bellezza di una storia in una chiesa

22/11/2021
Visitare una chiesa è conoscere chi l’ha voluta e costruita, perché ogni particolare, dal portico ai capitelli, fino ai mosaici, è una bellezza con un senso da scoprire.

Le prime medie si sono avventurate nel cuore della basilica di Sant’Ambrogio durante un’uscita didattica nel mese di ottobre.

Chi è Sant’Ambrogio?

Il biografo Paolino ci racconta della storia di Sant’Ambrogio. È nato a Treviri tra il 339 e il 340. Discende da una famiglia molto ricca e ha due fratelli: Satiro e Marcellina. Molto giovane viene mandato a Roma a studiare legge, destinato a diventare funzionario romano e con il tempo si distingue per la sua ammirabile onestà.

Ambrogio è conosciuto da tutti, quando parla la gente lo ascolta e così gli propongono di diventare vescovo.  E così accade. Durante la sua vita si dedica alla costruzione di chiese e al bene di tutta la comunità cattolica; affiancato dal fratello e dalla sorella. Muore a Milano il 4 aprile del 397  e viene sepolto nella basilica Martyrum, prima dedicata a san Gervaso e Protaso. All’inizio era poco più di una cappella ma con il tempo viene ingrandita e prende il suo nome: Basilica di Sant’Ambrogio.                                                                    

La bellezza della basilica

L’ingresso della basilica non è direttamente nella chiesa, infatti ci si trova prima in un bellissimo quadriportico, fatto da tanti archi che ricadono su capitelli scolpiti, su cui ci sono delle immagini con un significato ben preciso. Per esempio, abbiamo visto un grifone che è simbolo della perfezione e della potenza perché unisce l’animale dominante sulla terra ovvero il leone e quello celeste, l’aquila. Abbiamo anche osservato un pastore con le sue pecore, un agnello, simbolo del sacrificio di Gesù; e molti altri.

Entrati in chiesa si possono individuare 3 navate, una centrale e le altre laterali. Davanti a noi troviamo il presbiterio con un pavimento costruito talmente bene che sembra fatto da tanti cuscini quando invece è di marmo. Posizionato nel centro si erge l’altare rialzato, mentre dietro di esso il coro. Sul soffitto abbiamo ammirato un bellissimo mosaico che raffigura Sant’Ambrogio tra gli Angeli e San Gervaso e Protaso nel Paradiso. Scendendo invece qualche gradino ci si ritrova nella cripta dei Santi dove è custodito il corpo di sant’Ambrogio, di San Gervaso e San Protaso vestiti con abiti bellissimi che cambiano una volta all’anno.

I professori ci hanno inoltre dato il permesso di portare una macchina fotografica per scattare delle foto di alcuni particolari che ci hanno colpito molto, come quelli descritti in precedenza. Questa gita è stata interessante perché abbiamo scoperto la storia di un santo che durante la sua vita ha cambiato la storia di Milano e infatti è il suo patrono. Tutta la bellezza della sua fede traspare dalle pietre della basilica e osservare questa bellezza ci ha permesso di conoscerlo. Il 7 dicembre, giorno della festa del santo, sarà diverso quest’anno, ora che sappiamo chi è Ambrogio e la storia della sua chiesa.

Sofia Chiesa, Giovanni De Battista, Olivia Petrella

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