Di seguito troverete alcuni spunti dei giornalisti della redazione di you&media che hanno provato a rispondere a questa domanda:
Che cosa ho scoperto grazie alla visita a sant’Ambrogio?
In centro a Milano si ritrovano i segni della storia di sant’ Ambrogio, che abbiamo scoperto grazie all’uscita didattica a cui abbiamo partecipato tutti noi studenti delle prime medie. Prima che Ambrogio morisse e diventasse santo la basilica si chiamava “basilica dei martiri” perché sorgeva sulle tombe dei santi martiri Gervasio e Protasio. I corpi così su due piedi facevano un po’ impressione, ma pensare che sono lì da circa 1700 anni è stupefacente. È stato molto bello anche vedere un luogo così ricco dal punto di vista storico, tecnico e artistico.
Parmigiani Martina
La gita alla basilica di sant’Ambrogio mi è servita, perché ho scoperto le origini di questa importante chiesa nel cuore di Milano. Prima al posto della basilica c’era un cimitero, Ambrogio scoprì la tomba dei martiri Gervasio e Protasio e decise di costruire lì un luogo di preghiera.
Pangrazzi Federico
Tra le cose che ho imparato in gita ci sono di certo numerosi termini tecnici per descrivere una chiesa. La basilica è divisa in tre navate, quella di mezzo è la più larga. Ogni navata ha la base a forma di rettangolo e il soffitto formato da volte a crociera.
Martino Giuseppe
Durante l’uscita a sant’ Ambrogio ho potuto ammirare l’arte medievale, in particolare quella romanica. Ho potuto vedere le tombe di sant’ Ambrogio e dei martiri Gervasio e Protasio. Tra le cose che più mi hanno colpito ci sono i mosaici stupendi dell’abside e del sacello di San Vittore. Guardandomi intorno ho potuto vedere dei turisti di diversi paesi che ammiravano l’arte italiana.
Patanè Manuel
Grazie a questa gita, ho imparato ad osservare nei minimi dettagli l’ambiente in cui mi trovo, per esempio esaminare il progetto che potrebbe esserci dietro e comprende il significato che sta dietro i vari bassorilievi.
Filippo Zanotto
Ho scoperto dei particolari decorativi nella basilica che da sola non avrei notato. Ho imparato a guardare più attentamente.
Lucia Guiso
Il quadriportico era pieno di decorazioni e capitelli di epoca romana o medievale. La chiesa internamente era divisa in sezioni chiamate campate. Con il termine campata si può intendere lo spazio compreso sotto una volta a crociera o la distanza tra due pilastri della navata. La cripta mi ha fatto molta impressione perché c’erano gli scheletri dei Santi riccamente vestiti e inoltre c’era un’atmosfera un po’spettrale.
Daniele Fasiani
Sono rimasto stupito, anche se c’ero già stato qualche volta, dalla grandezza del quadriportico e dai due campanili di diverse dimensioni. Grazie a questa uscita didattica ho scoperto il significato di parole nuove come “cripta” e “volta a crociera”.
Alessandro Dindelli