Il castello di Avio è stato costruito tra il 1100 e il 1200 dalla famiglia Castelbarco sul monte Vignola; si affaccia sulla Vallagarina attraversata dall’Adige in posizione strategica per prevenire gli attacchi dei nemici e controllare l’antica strada Claudia Augusta, una via di transito molto importante.
Siamo partiti da una stradina che ci ha portati nel cuore delle mura. Abbiamo scoperto che i camminamenti tra le mura erano protetti da cinque porte e divisi in quattro ridotti che si ristringevano pian piano in modo tale da bloccare i nemici. C’erano anche dei camminamenti superiori, dove i soldati potevano uccidere i nemici bloccati nei ridotti con lance, balestre, frecce e acqua bollente.
Abbiamo osservato i “merli” dove gli arcieri si riparavano durante le battaglie e potevano colpire i nemici dalle feritoie. Nelle fortificazioni medievali si possono distinguere i merli ghibellini e i merli guelfi: i primi a forma di M indicavano l’alleanza con l’imperatore, i secondi a forma rettangolare indicavano l’alleanza con il papa.
Proseguendo il nostro percorso abbiamo osservato i diversi edifici che si trovano all’interno delle mura del castello.
Il palazzo Baronale dimora della famiglia nobile e della corte, ormai senza più il tetto ha muri affrescati con scene di guerra e di caccia. In particolare, ci ha colpito un affresco in campo blu e quadratini bianchi per il suo significato: il bianco rappresentava la pelle di ermellino simbolo di ricchezza, il blu era invece un colore prezioso perché ricavato dalla polvere di lapislazzulo, una pietra pregiata. Nella zona della cucina la cosa che più ci ha stupito erano dei grossi forni a forma di camino, che permettevano di sfamare tutta la corte. I forni erano al di fuori del palazzo Baronale in modo tale che in caso di incendio gli abitanti non corressero pericolo.
Il pozzo era posto di fianco al Mastio e al palazzo Baronale: un manufatto molto importante nella vita del castello perché in caso di assedio gli abitanti avrebbero avuto acqua per sopravvivere più a lungo.
Il Mastio è la parte meglio conservata dell’intera fortezza, era la struttura più importante del castello, la parte più protetta, su un livello rialzato così da risultare impenetrabile in caso di attacco; al piano alto si trova la camera detta dell’Amore in cui sono raffigurate scene romantiche e di vita quotidiana, anche essa affrescata con i colori simboleggianti la ricchezza, il bianco e il blu.
La Casa delle Guardie è un piccolo edificio di due piani, veniva utilizzata come deposito al piano terra, mentre al piano superiore erano situate le stanze dei ricevimenti affrescate con scene di guerra e di combattimento.
La torre della Picadora come dice il nome era la torre delle impiccagioni dove i criminali venivano giustiziati; non è accessibile perché è ancora di proprietà dei Castelbarco, mentre il resto del complesso è stato donato al FAI nel 1976.
È stata una esperienza emozionante e piena di scoperte!
Stefano Grava, Mattia Margotti, Spadaccia Niccolò