Il viaggio dell’acqua

13/11/2024

È bello vivere perché vivere è cominciare scrive Cesare Pavese. Così, studenti e professori hanno iniziato il nuovo anno scolastico vivendo tre giorni insieme in Trentino, avviando diversi argomenti di studio. Nella prima giornata le classi seconde hanno avuto come meta il lago di Tenno e le cascate del Varone.

Il lago di Tenno

Il Lago di Tenno è famoso per una sua particolarità: l’acqua è di colore tendente a un verde intenso. Si trova in una faglia, cioè una conca che attraversa la crosta terrestre che con le continue frane si è riempita di roccia calcarea e con i ghiacciai delle montagne. Nella zona meridionale del lago si trova un isolotto, formatosi con l’accumulo dei detriti. Essi venivano trasportati dall’acqua e dal vento, fin quando non si attaccavano a un possibile rialzamento dell’argilla che si trova sul fondale del lago. L’argilla è un materiale impermeabile che ha creato la conca dove è contenuta l’acqua. 

Questo lago ha due immissari molto particolari: il Laurino e il Rio Secco. Il Laurino si trova nella zona meridionale del lago: è un immissario sotterraneo. Siccome l’acqua incontrava troppi ostacoli nel suo letto ha scavato nella roccia creando come un tunnel nell’argilla, a pochi metri dalla riva trova uno strato di roccia calcarea, la rode e risale sbucando di nuovo all’aperto, supera un paio di ostacoli e si getta nel lago.

Il Rio Secco è il secondo immissario e si trova nella parte settentrionale. Come possiamo intuire dal nome, la sua portata d’acqua dipende dalle piogge: quando la pioggia è abbondante riempie il suo letto e si riversa nel lago, quando la stagione è secca non ha portata d’acqua. Si chiama così anche perché la maggior parte del flusso dell’acqua scorre sottoterra, a causa di grosse rocce calcaree che ne ostacolavano il cammino. Infatti, Il suo letto è composto da sassi di roccia calcarea, come le montagne che circondano il lago a seguito di una frana proveniente dal Monte Misone.

L’ emissario del lago si chiama Picinino ed è sotterraneo. L’acqua del lago ha scavato nella roccia calcarea finché ha trovato uno strato di argilla, attraverso una fessura scende e sgorga in superficie da una grossa roccia calcarea a causa della pressione, scorre per un tratto e confluisce nel fiume Magnone.

Chiara de Sinopoli, Myriam Portolesi

Le cascate del Varone

Le cascate sono in azione da 20.000 anni in una continua attività di erosione e scavando la roccia arretrano di 2mm all’anno. Il salto dell’acqua di 98 metri cade all’interno di una forra, una spaccatura nella roccia a forma di cono al cui interno passano acqua, luce e aria.

L’ affluente di questa forra si chiama Magnone-Varone: il torrente Magnone alimentato dell’acqua proveniente dal lago di Tenno quando arriva nella località del Varone cambia nome diventando appunto Magnone-Varone. In questa escursione abbiamo visitato la caverna dove il flusso d’acqua, che cade nella forra va a gettarsi nel fiume Albiola e abbiamo osservato le rocce calcaree risalenti a milioni di anni fa, all’era del Giurassico

Per visitare la forra, abbiamo dovuto tutti indossare una giacca impermeabile per via dell’acqua che cadeva in tutte le direzioni rimbalzando sulle pareti della forra.

Durante la visita le prof ci hanno spiegato gli argomenti ponendoci delle domande per aiutarci nel lavoro di osservazione e poter poi rispondere in un momento comune conclusivo. Ritornati dalla convivenza abbiamo ricopiato gli appunti sul quaderno di scienze e svolto una relazione sull’esperienza fatta e gli argomenti trattati.

Antonio G. Villa, Ilaria Bartesaghi, Michele Di Roma

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