Verona: città d’arte

07/11/2022
Per iniziare al meglio quest’anno scolastico gli studenti e i professori della scuola media hanno trascorso, durante le prime settimane, tre giorni di convivenza a Brentonico; nella prima giornata le classi seconde sono andate a visitare la meravigliosa città di Verona.

Nella scuola media tutto ha un senso, nessuna uscita, lezione o argomento è decisa a caso. Quindi ci chiediamo: “Perché Verona?” La risposta è molto semplice: Verona è una città storicamente significativa, ricca di storia e architettura. Con le sue vie, i suoi palazzi e i suoi monumenti rappresenta una testimonianza del passaggio dall’età comunale alla signoria. In particolare in piazza delle Erbe e in piazza dei Signori si può notare un chiaro cambiamento di architettura e di stile determinato dai mutamenti culturali e politici. 

La prima parte del nostro percorso si è svolta proprio tra queste piazze dove abbiamo intervistato i passanti per rispondere alle domande di un libretto consegnatoci dai prof. Queste domande ci aiutavano ad osservare meglio tutto ciò che ci circondava e ci stimolavano ad osservare con accuratezza ogni minimo particolare.

Piazza delle Erbe

Piazza delle Erbe, è una delle principali piazze di Verona: in epoca comunale era il centro economico e amministrativo della città. Tra gli edifici più significativi della piazza troviamo: la Domus Mercatorum, costruita agli inizi del 1300, era la sede delle arti e delle corporazioni, la Domus Bladorum era il granaio della città e venne costruito a partire dal 1100 circa, l’Arengo era il palazzo del comune e fu costruito alla fine del 1100. Fa parte dell’Arengo anche la Torre dei Lamberti dove ci sono due campane: il Rengo che aveva il compito di richiamare il consiglio e la Marangona che aveva il compito di radunare il popolo.

Al centro della piazza sono presenti quattro elementi:

  • la fontana della Madonna di Verona, costruita nel 1368;
  • la colonna del Mercato, costruita nel 1401;
  • la colonna con il Leone di S. Marco il simbolo della repubblica marinara di Venezia;
  • la Berlina cinquecentesca per le investiture delle cariche pubbliche e dove venivano puniti e derisi gli imbroglioni, coloro che non rispettavano le regole.

Piazza dei Signori

La piazza dei Signori fa capire il concetto di Signoria, infatti, prende la forma di piazza con la costruzione dei palazzi della famiglia degli Scaligeri con funzione politica, amministrativa e di rappresentanza. È racchiusa da edifici monumentali collegati tra loro da arcate e volte: il Palazzo del Capitano, il palazzo del Podestà e la Loggia del Consiglio fino al piazzale delle Arche Scaligere. 

Le Arche Scaligere, costruite nel corso del ‘400, sono le tombe dei signori di Verona; sono racchiuse da un imponente cancellata e sopra di esse si innalzano i monumenti con le statue degli scaligeri, proprio a significare la loro maestosità.

Oggi, la piazza rispetto a quella delle Erbe risulta vuota e meno affollata.

Piazza San Zeno

Il nostro percorso si è concluso in piazza S. Zeno, dove abbiamo potuto ammirare la facciata della basilica dedicata al santo patrono di Verona.  La chiesa è in stile romanico, ossia lo stile con cui vengono costruite le chiese nell’arco di tempo che va dal 1000 al 1100: fu costruita nell’807, nel 1117 fu rasa al suolo da un terremoto e vene ricostruita nel 1138 così come la vediamo oggi.

Osservando e disegnando lo schizzo della facciata della basilica abbiamo potuto capire l’importanza e la particolarità di questo luogo. La piazza aveva una funzione religiosa, serviva per ospitare e accogliere i pellegrini che venivano numerosi a Verona sulla tomba di san Zeno. La piazza è ampia e silenziosa e sorge lontana dalle piazze delle Erbe e dei Signori, perché in origine la basilica fu costruita fuori dalle mura medioevali. 

Per noi

Abbiamo trovato molto interessante la possibilità di confrontare ciò che abbiamo studiato in classe con la realtà. Verona è una città stupenda piena di segni che permettono di ricostruire la storia, perché il segno è una cosa che ne indica un’altra.

Giulia Bernaus & Niccolò Bisi

Antonio Gigantiello & Luca Maddalena

 

 

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