Consiglio di lettura: i ragazzi della via Pàl

09/05/2022
I ragazzi della via Pal non sono solo un gruppo di ragazzi che tutti i giorni dopo la scuola si ritrova in un campo a giocare: ognuno di noi si può ritrovare in qualcuno di loro.

Per Boka, Nemecsek e gli altri, questo spazio sconfinato è l’unico luogo dove possono divertirsi e distaccarsi dai ritmi frenetici di Budapest. Quando entrano in questo campo subito si immedesimano nel loro ruolo di comandante, generale o soldato semplice, gradi che si sono guadagnati nel tempo.

Quando la banda nemica comandata del temuto Ferì Ats, chiamata “camice rosse” minaccia di conquistare il loro territorio, togliendogli di conseguenza la loro libertà, subito si adoperano per difendere il campo.

I ragazzi della via Pal è un libro molto affascinante, perché ti permette di immedesimarti nei protagonisti, che lottano per proteggere un luogo a loro caro.

Quando difendono il loro territorio sono tutti dei soldati sotto il comando di Boka, il loro “generale”, stimato da tutti per la sua capacità di prendere decisioni importanti che sono sempre approvate da tutti i membri.

Al lettore potrà sembrare solo un gioco, ma per loro è una vera guerra per difendere ciò a cui tengono e che gli consente la libertà di divertirsi. Nel corso della storia molti dei ragazzi si sacrificheranno per il campo che tanto amano; infatti, ci hanno ricordato i cavalieri medievali per cui la più grande accusa era quella di codardia o tradimento. In particolare, Nemecsek, l’unico soldato semplice dell’esercito compirà un atto di grande coraggio per la vittoria della sua banda.

Non è un libro recente, per questo è bello confrontare le abitudini che avevano i ragazzi di quel tempo con quelle dei nostri giorni. Ma in verità ci ritroviamo nei loro comportamenti, perché anche noi per difendere qualcosa a cui teniamo molto ci impegneremmo con tutto noi stessi.

Pagina dopo pagina ci siamo affezionati ai quei ragazzi, ci siamo appassionati ai loro giochi e alle loro discussioni e anche se il finale è diverso da come ce lo immaginavamo, abbiamo potuto trarre riflessioni e spunti di dialogo molto interessanti e veri per noi.

Sofia Chiesa 

Olivia Petrella

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