L’alba degli USA

22/05/2023
Uno dei più noti avvenimenti accaduti nella storia che si studia in seconda media è sicuramente la guerra di indipendenza americana, avvenuta tra il 1775 e il 1783.

La principale causa furono le tasse emanate dal governo della corona britannica per riottenere i soldi persi nella guerra dei sette anni (1756-1763) contro la Francia in cui c’era in gioco il potere sull’America del Nord. Oltre alle pesanti tasse, i coloni americani non avevano il permesso di creare industrie per non fare concorrenza a quelle inglesi, in più non essendo rappresentati nel parlamento britannico non potevano obbiettare sulle scelte prese dalla corona. Questa esigenza fu sintetizzata nella frase o meglio nello slogan “no taxation without rappresentatio” che tradotta vuol dire “nessuna tassazione senza rappresentanza”: i coloni si rifiutarono di pagare le tasse perché, come già citato, non erano inseriti nel parlamento.

Dopo due episodi ovvero il Boston Massacre e il Boston tea party i coloni si avviarono verso la guerra di indipendenza. Il Boston Massacre avvenne il 5 marzo 1770, alcuni dei soldati spararono a cinque coloni che stavano manifestando. Non fu un vero massacro ma questo porterà alla guerra dove morirono molte persone. Il secondo episodio fu il Boston tea party che avvenne il 16 dicembre 1773 ad opera di coloni, che travestiti da indiani, guidati dal futuro presidente degli Stati Uniti d’America (USA) Samuel Adams, salirono a bordo di una nave britannica e rovesciarono tutto il carico di tè nel mare. L’avvenimento portò alla chiusura del porto di Boston, re Giorgio III aumentò il numero dei soldati in America e conferì poteri straordinari al governatore del Massachusetts. Era ufficialmente iniziata la guerra! 

Nell’estate del 1776 il Congresso americano (il parlamento) approvò la Dichiarazione di indipendenza che sanciva definitivamente la volontà dei coloni di staccarsi dalla madrepatria in maniera ufficiale. Il documento riprendeva i principi cristiani ovvero libertà e diritto di vita che a quei tempi non erano scontati; nonostante questo trattato i neri e i nativi americani vennero esclusi dal godimento di tali diritti. Alla fine, i coloni giunsero alla battaglia decisiva, guidati dal primo presidente degli stati uniti d’America George Washington, e nell’ottobre del 1781 a Yorktown sconfissero definitivamente gli inglesi, questa vittoria segnò la fine della guerra. Successivamente gli inglesi furono costretti a firmare una pace nel 1783 a Versailles in Francia.

Nell’ ambito politico l’America creò degli stati detti federati che conservavano una certa autonomia anche se dovevano far riferimento ad un presidente eletto dai cittadini che poteva essere deposto in caso di abuso dei suoi poteri. Per la divisione dei poteri il governo americano si basò sui principi di Montesquieu, un nobile francese che condannò l’assolutismo monarchico e così facendo disse che i poteri legislativi, giudiziari ed esecutivi dovevano essere in mano a più persone in caso contrario il governo sarebbe stato tirannico. Il potere esecutivo andò al presidente, quello legislativo al Congresso e quello giudiziario alla Corte Suprema: erano ufficialmente nati i primi stati federati.

Di seguito il documento tradotto che sancì la divisione tra America e Regno Unito.

“Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo assuma tra le potenze e della terra lo stato di potenza a separata eguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell’umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per sé stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e destituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza a e la sua Felicità.”

Francesco Moltrasio e Luca Maddalena

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